Oggi, quali attività potrebbero svolgere i butteri nella Provincia di Roma? Allevare cavalli e vacche allo stato brado, addestrarli per manifestazioni sportive e ricreative, svolgere prestazioni e servizi coi cavalli e con gli asini per supportare le terapie mediche, psicologiche e riabilitative finalizzate a migliorare le condizioni di salute e le funzioni sociali, emotive e cognitive delle persone che ne hanno bisogno.
Ma la tradizione del buttero della Campagna romana e della Maremma laziale evoca un’evoluzione della professione del buttero in una vera e propria attività imprenditoriale agricola di servizi alle comunità locali e ai piccoli proprietari di terreni, associando una molteplicità di competenze e mansioni e utilizzando al meglio le proprietà collettive.
Di questo si è discusso lunedì 21 marzo a Manziana (Roma), negli spazi recuperati ex Motosi dell’Università Agraria, in occasione del Convegno sul tema Il buttero nella nuova ruralità tra agricoltura multideale e terziario civile innovativo.
Sono intervenuti tra gli altri Alfonso Pascale, presidente di CeSLAM, Rossano Pannacci, figlio di buttero e presidente dell’Associazione KATIPAN A.S.D., Massimo Leone, presidente dell’Associazione IfoRD, Sofia Mannelli, presidente dell’associazione Chimica verde, Giuseppe Parrella, commissario provinciale di ACLI Terra.
Le immagini della giornata (fotografie di Massimo Leone):