Appunti per la presentazione del libro “Dieta Mediterranea. Armonia, Benessere, Sostenibilità” (Editrice La Nuova Scuola Medica Salernitana) di Danilo D’Ambrosio
di Sancia Gaetani
Già nella presentazione di Claudio Tubili, docente alla Scuola di Specializzazione di Scienza dell’Alimentazione all’Università La Sapienza e diabetologo all’ospedale San Camillo, è chiarito che il libro si rivolge non solo agli “addetti ai lavori” ma ad un pubblico più ampio di educatori e di consumatori intelligenti. Penso che questo sia il suo pregio principale.Dal 2010 la Dieta Mediterranea è stata iscritta dall’UNESCO nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità, riconoscendo tale patrimonio a Italia, Marocco, Grecia e Spagna. Dal 2013 tale riconoscimento è stato esteso a Cipro, Croazia e Portogallo. La richiesta era già stata presentata dall’Italia nel 2007 ma bocciata. Ripresentata nel 2009 è stata invece accettata.
In questo libro di D’Ambrosio è spiegato molto bene un concetto che a me sta molto a cuore e che non è assolutamente chiaro a tutti i medici, e neanche a quelli che si occupano di nutrizione professionalmente. La Dieta Mediterranea non è solo un insieme di cibi che, come venne messo in luce da Ancel Keys[1], proteggono dall’obesità da cui poi derivano malattie degenerative come diabete di tipo 2, arteriosclerosi e malattie cardiocircolatorie in generale (che sono nel mondo una delle prime cause di morte), ma è uno stile di vita che purtroppo si è in gran parte perso in Italia con il boom economico del paese degli anni ’60.
La Dieta Mediterranea, dal Greco diaita (stile di vita, modo di vivere) rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio, alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo.
La Dieta Mediterranea è caratterizzata da un modello di tipo mediterraneo costituito principalmente da olio di oliva, cereali, soprattutto frumento (pane e pasta), legumi, frutta fresca e secca, verdure, una moderata quantità di pesce, latticini, carne e molte erbe aromatiche, il tutto accompagnato da vino bevuto con moderazione e durante i pasti.
La Dieta Mediterranea, essendo uno stile di vita, promuove la socializzazione, poiché il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una certa comunità che ha in comune conoscenze, leggende, canzoni, massime e racconti. La Dieta Mediterranea si fonda sul rispetto per il territorio e la biodiversità e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura nelle zone bagnate dal Mediterraneo.
Le donne svolgono un ruolo indispensabile nella trasmissione delle competenze e nella salvaguardia delle tecniche.